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- Pubblicato Lunedì, 17 Giugno 2019 13:31 17 Giugno 2019
Si è trattato di un lavoro lungo, complesso e articolato che ha avuto il merito di stimolare un dialogo costruttivo e costante con l’Assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Stea, e i tecnici Scannicchio e Ancora del Dipartimento mobilità, qualità urbana, opere pubbliche, ecologia e paesaggio, nonché con il consigliere Santorsola nella sua veste di promotore dell’iniziativa legislativa.
Confindustria Puglia esprime, inoltre, apprezzamento per il lavoro corale svolto dal Consiglio regionale ed in particolare per l'impegno profuso dai consiglieri Campo e Ventola ai quali va riconosciuto il merito di aver ascoltato e recepito le esigenze di un settore che sta vivendo un periodo difficile, data la congiuntura economica non favorevole.
Nell’attività di esame dell’iter legislativo, Confindustria Puglia è stata assistita da Raffaele Pio Zuffrano.
“Dopo 35 anni dall’ultimo intervento, la disciplina approvata ha il merito di porre al centro del nuovo impianto normativo la concertazione tra governo e operatori del settore lapideo. Lo strumento concertativo è fondamentale per governare al meglio le politiche di sviluppo del territorio e tutela dell’ambiente” afferma Vincenzo Chirò, coordinatore del Gruppo Tecnico Attività Estrattive di Confindustria Puglia.
“Siamo soddisfatti che l’attività estrattiva sia ora considerata risorsa primaria per lo sviluppo socio-economico del territorio pugliese e ci auguriamo che il settore lapideo venga posto, ancora di più, al centro delle politiche di sviluppo che la Regione attua nella sua azione di governo. Certo - aggiunge - ancora molto c’è da fare; tuttavia, la legge approvata dal Consiglio regionale costituisce una solida base per avviare un percorso partecipato che restituisca dignità ad un settore fortemente rappresentativo dell’identità pugliese ma spesso in difficoltà perché strettamente connesso con il settore dell’edilizia”.
“Il nostro obiettivo, ora” - conclude Chirò - “è quello di monitorare la prima applicazione della nuova disciplina perché il Consiglio regionale si faccia promotore di correttivi alla legge che riterremo eventualmente necessari: ciò in uno spirito di collaborazione e partecipazione attiva alle iniziative che il legislatore e il governo regionale intenderanno adottare in conseguenza della approvazione della nuova legge”.