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- Pubblicato Venerdì, 21 Novembre 2014 17:21 21 Novembre 2014
“Non siamo ancora alla ripresa ma, come recita la nota di Banca d’Italia, cominciano ad emergere segnali che la fase recessiva si va attenuando”. E’ questo il commento del Presidente di Confindustria Puglia, Domenico Favuzzi a margine della presentazione dell’aggiornamento congiunturale sull’economia pugliese di Banca d’Italia.
“Permangono segnali di forte criticità, - prosegue Favuzzi - ma mi sento di sposare in pieno il cauto ottimismo che emerge dalle analisi della Banca d’Italia, che evidenzia il miglioramento del livello della produzione e del fatturato industriale rispetto al 2014, oltre al significativo incremento dell’export, in controtendenza rispetto al resto del Mezzogiorno, ma, soprattutto, diffuso in quasi tutti i settori e non legato esclusivamente alla ripresa delle vendite dell’Ilva di Taranto.”
“Due sono i principali dati che in questo momento continuano a destare preoccupazione: quello relativo alla disoccupazione, soprattutto giovanile, e quello riguardante la perdurante difficoltà di accesso al credito. Ma a ben vedere pure il dato relativo alla disoccupazione presenta profili di interesse in quanto è aumentato per effetto anche dell’incremento delle persone in cerca di occupazione, segno di ottimismo e di una volontà di reagire alla situazione di difficoltà. Mi sembra di poter dire che la Puglia, nel complesso, mantiene un suo dinamismo che, nonostante la crisi, cerca di reagire e prova ad agganciare quella sia pur debole ripresa che altri territori, nel nostro Paese, avevano iniziato a vivere. Un decisivo contributo per invertire il trend negativo potrà provenire, a mio parere, anche dalla volontà della Regione di confermare e sostenere il sistema di incentivi alle imprese nella prossima programmazione dei fondi strutturali. È necessario – conclude Favuzzi – un ulteriore sforzo perché i fondi strutturali siano spesi interamente e bene, perché solo da qui può e deve provenire la spinta ad una ripresa stabile e duratura”.
Gli industriali pugliesi certo non nascondono una forte preoccupazione per le diverse situazioni di crisi aziendali in atto; tuttavia, non si può non rilevare come in Puglia diverse pmi hanno continuato ad espandere la produzione, ad innovare e ad internazionalizzarsi, mentre, grazie anche ai contratti di programma, le imprese di grandi dimensioni hanno continuato ad investire ed a assumere, dimostrando di credere alle prospettive di crescita del territorio. Sono segnali positivi, questi che, unitamente alla sia pur lieve ripresa dell’edilizia prevista da Banca d’Italia, fanno ben sperare per il futuro della nostra Regione.
“Due sono i principali dati che in questo momento continuano a destare preoccupazione: quello relativo alla disoccupazione, soprattutto giovanile, e quello riguardante la perdurante difficoltà di accesso al credito. Ma a ben vedere pure il dato relativo alla disoccupazione presenta profili di interesse in quanto è aumentato per effetto anche dell’incremento delle persone in cerca di occupazione, segno di ottimismo e di una volontà di reagire alla situazione di difficoltà. Mi sembra di poter dire che la Puglia, nel complesso, mantiene un suo dinamismo che, nonostante la crisi, cerca di reagire e prova ad agganciare quella sia pur debole ripresa che altri territori, nel nostro Paese, avevano iniziato a vivere. Un decisivo contributo per invertire il trend negativo potrà provenire, a mio parere, anche dalla volontà della Regione di confermare e sostenere il sistema di incentivi alle imprese nella prossima programmazione dei fondi strutturali. È necessario – conclude Favuzzi – un ulteriore sforzo perché i fondi strutturali siano spesi interamente e bene, perché solo da qui può e deve provenire la spinta ad una ripresa stabile e duratura”.
Gli industriali pugliesi certo non nascondono una forte preoccupazione per le diverse situazioni di crisi aziendali in atto; tuttavia, non si può non rilevare come in Puglia diverse pmi hanno continuato ad espandere la produzione, ad innovare e ad internazionalizzarsi, mentre, grazie anche ai contratti di programma, le imprese di grandi dimensioni hanno continuato ad investire ed a assumere, dimostrando di credere alle prospettive di crescita del territorio. Sono segnali positivi, questi che, unitamente alla sia pur lieve ripresa dell’edilizia prevista da Banca d’Italia, fanno ben sperare per il futuro della nostra Regione.